Salendo per via Crispi, in prossimità del fiume Orco si nota la presenza del “Sassone”, un grosso masso di serpentino lungo 3 metri che proviene dalla Val Malenco in Valtellina e che ha percorso circa 80 Km trasportato dal ghiacciaio. Circa 10-12 mila anni fa il ghiacciaioche riempiva la nostra vallata, ora occupata dal lago, aveva iniziato a sciogliersi lentamente e a ritirarsi, trascinando pian piano a valle grosse quantita di ghiaia e di massi. Il torrente Orco in seguito prese a scorrere più o meno dove si trova ora, creando allagamenti nella parte bassa del paese. La parte alta invece, grazie al “masso sacro”, risultò protetta e lì sorsero i primi insediamenti abitativi di Garlate, probabilmente anche perche protetti dal salto di roccia a fianco del Crotto.
È probabile che in passato, 3-4 mila anni fa, il “Sassone” avesse una funzione religioso-propiziatoria. Lo si deduce dal fatto che sul dossosuperiore si vedono dei piccoli incavi a forma di scodelline (coppelle), nei quali forse veniva versato l’olio per alimentare la fiamma di uno stoppino; come e anche possibile che servissero per altre cerimonie, con utilizzo di vino od altro.
Il masso, grazie alla sua posizione, impedì fino alla costruzione dell’attuale briglia in cemento, che le acque del torrente Orco, ingrossate dalle piogge, investissero la parte alta dell’abitato del paese.