Curt del Berghem

Classico impianto di corte lombarda, è la corte più ampia
Via Alessandro Manzoni

Da sempre si entra nella Corte da un sottoportico con soffitto ligneo, (tra l’‘800 e il ‘900 sede di un mercato), e loggia sovrapposta. La struttura della Corte – tra l’‘800 e il ‘900 sede di un mercato – è quella caratteristica di cascina lombarda-chiusa, di forma quadrangolare, ad “U”.
A nord, tutto denuncia l’epoca della costruzione del complesso originario: pare intorno al 1400. I lati posti a ovest e a sud, a pianoterra, erano adibiti a stalla; al piano superiore, a fienili.

Su uno dei pilastri verso ovest, c’è una data: 1883, si pensa sia l’anno di costruzione della cascina e delle sottostanti stalle.
A nord, lato delle abitazioni, abbiamo i classici ballatoi di legno (ora in parte di ferro), che servivano come corridoio per i locali che tuttora si affacciano ed anche per far essiccare i prodotti della campagna.

“Ai tempi”, la vita qui, che era in gran parte simile a quella che si svolgeva nelle altre Corti, rappresentava la prima base di vita familiare e di sostentamento.
Animali domestici, pollai nel centro, stalle ai lati con esternamente le cataste di letame, (“la méda de liàm”), lavoro di adulti, giochi di bimbi, quiete operosa di vecchi… Caratteristiche de la “Curt del Bèrghem” tra ’800 e primo ‘900 erano: “la sculéta” e ”ul mercà”(la scuoletta, il centro di raccolta).

La ”sculéta” era una scuola per le ragazze che avevano le loro mamme che andavano in filanda. “Ul mercà”, in quanto era centro di raccolta dei prodotti dei campi e degli orti, tra cui i tradizionali “Cucumer de Garlà”, che qui venivano portati dai contadini per la successiva vendita.
La fontana: l’acqua di questa fontana viene da “Mujaca”.

A memoria d’uomo sempre servita come fonte per bere e per tutti gli usi domestici. Serviva
per lavare a tutte le donne della Corte e a quelle delle Corti vicine; la sera poi diventava bagno pubblico.
Era punto di riferimento, soprattutto il lunedì mattina, e in occasione delle ore di punta; mentre si lavava, ci si scambiavano informazioni e le “ultimissime” sulla vita del paese.
In Corte c’erano due famiglie: “Chi del Còm”, famiglia corrispondente al cognome Polvara; “Chi del Bèrghem”, famiglia corrispondente al cognome Longhi.
Questi due cognomi sono ancora ricorrenti in paese; si pensa si riferiscano a gruppi familiari di antica origine settecentesca, provenienti da Como e da Bergamo.